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LE LIBERALIZZAIZONI : una storia triste

Pubblicato da Pasquale Giugliano in LE LIBERALIZZAIZONI : una storia triste · 27/10/2019 11:33:00
Tags: liberalizzaizoni

E quest'è.

Erano i tempi delle prime liberalizzazioni viste come la cura di tutti i mali,
correva l'anno del governo Prodi II, iniziava il fanatismo ideologico irrazionale e qualche imbecille diceva che "con l'euro lavoreremo un giorno di meno guadagnando come se lavorassimo un giorno di più" ...

tutti ci hanno creduto...

L'imperativo dominante di certa politica raccontava al popolo bue che si dovevano debellare le caste, le lobby, in primis gli odiati professionisti, colpevoli addirittura di essere iscritti agli ordini, quindi per analogia spiccia additati come fascisti, razzisti, mangiatori di bambini etc.

Bersani sull'onda di queste ossessioni e legende metropolitane, allucinato dall'odio ideologico di cui era permeata la sua scuderia politica,

sferrò il colpo più pesante e duro della storia contro la nostra categoria... il cd decreto Bersani (Decreto-Legge 4.7.2006 n.223) non tolse solo il diritto ai minimi tariffari di proporzionalità tra lavoro e retribuzione, ma impose molte altre vessazioni, come l'obbligo del conto corrente dedicato, l'obbligo, solo per i professionisti, di giustificare entrare ed uscite per qualsiasi importo, seppur sotto soglia, l'obbligo di pagamenti cash solo fino a 100 euro, che dovevano prima essere depositati e poi prelevati; nemmeno verso i detenuti c'era così tanta diffidenza, forse nemmeno verso gli assassini veniva riversata così tanta acredine.

All'epoca, a cavallo tra le due ere, l'era della civiltà e l'era dell'entrata del modello ordo liberista, si viveva ancora bene...

Ricordo c'era un imprenditore che periodicamente mi chiamava per progettare e dirigere i lavori di grandi palazzi....
ero investito dell'onore e dell'onore di progettare i luoghi dove sarebbero vissute centinaia di persone,

potevo imporre l'obbligo di attenersi scrupolosamente ai miei "ordini di servizio"; potevo, senza timore, imporre il rispetto della ilimmensa legislazione edilizia e della buona tecnica costruttiva;

erano prerogative essenziali; lo facevo con l'autorevolezza di cui gli architetti e gli ingegneri, i geologi e i professionisti in genere erano investiti, lo facevo nel rispetto della sicurezza delle tante famiglie e dei tanti operai che vi lavoravano per anni.

... poi iniziò ad entrare a regime la liberalizzazione delle tariffe, contemporaneamente le Università, diventate ormai aziende, produssero un numero sempre più grande di professionisti, poi si crearono persino le università online;

più laureati si sarebbero prodotti più l'esercito di manovalanza intellettuale si sarebbe auto svalutato.
Era il sogno dei grandi capitalisti che si stava avverando!

Dopo la labile protesta di qualche ordine, i poteri forti di Confindustria attraverso Emma Mercegaglia, scagliarono un ulteriore anatema contro il mondo delle energie intellettuali libere, colpevoli persino di esser nati, ma rei soprattutto di essere competenti ed intellettualmente liberi...

Riecheggia nella mia mente ancora quella frase :

"i tubi e le lavatrici non hanno le tariffe minime perché devono averle i professionisti?"

Mentre il professor Prodi, colpevole dei disastri cagionati dalla moneta unica, quando una delegazione gli chiese di incontrarlo per rivedere il decreto Bersani, esclamò "chi, quelli della casta?" E girò le spalle fiero del colpo mortale che il suo gruppo aveva sferrato alla nostra odiata categoria

E poi quell'imprenditore al posto delle mie prestazioni comprò le vite di 3 architetti e 3 ingegneri

Il risparmio era assicurato, 6 finte partite IVA, schiavi delle sue richieste speculative, e
nessun rispetto verso il prossimo, ma mero profitto, tagli ai ferri, tagli alla qualità del calcestruzzo, diminuzione drastica della qualità progettuale ed esecutiva. La professione di stato da autorevole, era diventata una schiavitù al servizio di un padrone e delle sue velleità capitaliste

6 professionisti gli costavano molto meno di una mia prestazione e per un sol edificio...

Il pil drasticamente scende, si partoriscono nuovi governi ma mai dopo elezioni;

il pil scende ancora, inizia l'austerità, nascono leggi come "la buona scuola", che produce effetti mostruosi, il "job act" che precarizza i lavoratori, e si accettano mille vessazioni imposte dal "ce lo chiede l'Europa!"

La liberalizzazione aveva attribuito grandi regali ai palazzinari senza scrupoli, ed aveva definitivamente messo in ginocchio le categorie pensanti e libere del paese!

Questa è la triste storia, e l'amara verità che brevemente volevo raccontarvi, ma che tutti conoscete.



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